Accordo triennale tra il Dipartimento di Ingegneria e Architettura e il Gruppo Crismani

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Data pubblicazione
Pubblicato il: 
22/07/2016

Il dipartimento di Ingegneria e Architettura ha da poco rinnovato un accordo di collaborazione triennale con il Gruppo Crismani relativamente a ricerche applicate e innovative su tematiche ambientali.

La collaborazione, iniziata nel 2013 e promossa personalmente dal Magnifico Rettore prof. Maurizio Fermeglia, tra il DIA e le aziende del Gruppo Crismani, che vantano una notevole esperienza in Italia e all’estero su processi e tecnologie per il risanamento ambientale nelle diverse matrici, acqua, suolo e aria, ha portato a risultati di immediata applicazione su scala industriale sul trattamento delle acque di strato di pozzi petroliferi e su processi di inertizzazione di fondami e suoli contaminati da idrocarburi.

Acque di pozzi petroliferi

La collaborazione, in piena sintonia tra i tecnici della Crismani Group,  coordinati dai responsabili delle Società del Gruppo (ognuno per la sua specifica competenza in materia), dal socio di riferimento sig. Paolo Crismani (nella sua qualità di Presidente del Centro Ricerca&Sviluppo delle Società aventi sede a Trieste) e dal gruppo universitario di ricerca coordinato dal prof. Paolo Bevilacqua, ha permesso di individuare tecnologie e componenti di processo atte ad attivare e permettere:

 

  • la soluzione del problema che sia compatibile con le problematiche del territorio oggetto dello studio (Africa del nord), oltre che di locations meno difficili come quelle Europee ed Americane
  • la trasformazione di un problema ambientale gravante sull'industria estrattiva mondiale del petrolio (quale quello della gestione delle acque contaminate estratte dai pozzi petroliferi) in una opportunità di generazione di “oro blu” utilizzabile per diversi scopi industriali e civili (manutenzione idrica piste del deserto, idropulizie di impianti e manufatti, abbattimento polveri con nebulizzatori, itticoltura, irrigazione, abbeveraggio animali…).

Fondami e suoli contaminati

E’ in corso una sperimentazione che permetterà di recuperare il petrolio e trasformare la parte solida dei fondami dei serbatoi di petrolio e dei laghi di petrolio, derivanti dagli sversamenti dei pozzi petroliferi e Centri Trattamento Olii, presenti nei deserti e sulle coste, in manufatti applicabili nel settore delle costruzioni o delle strade. Il Gruppo Crismani, come riportato sui quotidiani, ha sottoscritto in questi giorni un contratto (il primo sottoscritto dalla Libia, neonata dalle macerie della guerra civile, con imprese straniere per la ricostruzione)  per bonificare migliaia di tonnellate di fanghi di perforazione, partendo da quelli presenti in un’area costiera prossima alla raffineria di Zawiya.

 

Per il DIA questa è anche un'opportunità importante per avviare alla ricerca applicata all'attività imprenditoriale diversi studenti prossimi alla laurea o neolaureati, due dei quali già hanno partecipato attivamente e con soddisfazione al primo triennio di attività del Gruppo di Lavoro.

Sarà questa la sfida che il DIA affronterà affianco al Gruppo Crismani in un’ottica di formazione dei propri studenti, loro inserimento nel mondo del lavoro, sostenibilità ambientale, innovazione e utilizzo di manodopera locale che sarà istruita e formata con lo spirito creare ricaduta occupazionale su territori in difficoltà (e conseguente riduzione di persone che cercano di emigrare per necessità di sostentamento) nonchè di esportare anche la conoscenza e la sensibilità verso l’ambiente (ricordando che gli inquinamenti non conoscono frontiere). E’ necessario che le esperienze e gli errori fatti in Italia e in Europa, nella gestione delle materie prime e dell’ambiente, siano condivisi in questi paesi, al fine di ridurre lo sfruttamento delle risorse, migliorare la qualità della vita e perseguire lo sviluppo sostenibile del pianeta.   

L’obiettivo del prof. Paolo Bevilacqua, sarà anche quello di creare una rete con le università dei paesi africani, mediante l’organizzazione di convegni, seminari ed eventi per il trasferimento scientifico nell'ottica della cooperazione scientifica e tecnologica.

Questo obiettivo fruirà dell'appoggio dell'Ambasciata d'Italia a Tunisi, facente funzione di Ambasciata d'Italia in Libia sino a riapertura di quest'ultima, nella persona dell'Ambasciatore dott. Raimondo De Cardona che già si è speso con entusiasmo nel primo approccio fra prof. Bevilacqua e docenti e ricercatori di Tunisi  e che ha garantito il totale appoggio suo e dello staff dell'Ambasciata al progetto.

Ultimo aggiornamento: 25-07-2016 - 09:22
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