QUALE FUTURO PER L’AUDITORIUM DI VIA TORBANDENA?

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Data pubblicazione
Pubblicato il: 
20/02/2015

QUALE FUTURO PER L’AUDITORIUM DI VIA TORBANDENA?

SE NE PARLA AI “LUNEDÌ DELLO SCHMIDL”. LUNEDÌ 23 FEBBRAIO, ALLE 17.30, AL CIVICO MUSEO TEATRALE “CARLO SCHMIDL” PALAZZO GOPCEVICH (VIA ROSSINI, 4)

Quale futuro per l’Auditorium di Via Torbandena? Ruota anche attorno a questo interrogativo la conferenza dell’ingegner Andrea Gambardella in programma lunedì 23 febbraio, alle ore 17.30, nell’ambito dei “Lunedì dello Schmidl”, presso la Sala “Bobi Bazlen” al piano terra di Palazzo Gopcevich (Via Rossini 4).
Si tratta del secondo di due appuntamenti (dopo quello con Diana Barillari dedicato alla storia del Teatro Nuovo) programmati a margine della mostra «In scena a Trieste. I sessant’anni del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nelle collezioni del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmdil””, visitabile presso la Sala “Attilio Selva” (al piano terra di Palazzo Gopcevich), fino a domenica 1 marzo 2015.


Laureato in Ingegneria civile presso l’Università degli Studi di Trieste, Andrea Gambardella ha dedicato la propria tesi di laurea al Teatro Auditorium, vale a dire al contenitore che è stato la seconda ‘casa’ del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. La tesi, che ha ottenuto un riconoscimento da parte della Società di Minerva per il contenuto di analisi delle fonti sull’edificio, coniuga l’indagine storica con la riflessione analitica ed un’ipotesi progettuale per il restauro ed il conseguente riutilizzo dello spazio quale sala teatrale.


Introdotto da Stefano Bianchi, Conservatore dello “Schmidl”, e da Franco Però, Direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Andrea Gambardella ripercorrerà le vicende architettoniche dell’Auditorium, ospitato all’interno dell’organismo edilizio della Questura di Trieste e sede, dal dicembre del 1962 e fino agli anni Ottanta, del Teatro Stabile. La documentazione storica testimonia come l’Auditorium sia una struttura concepita originariamente come “Salone dei Rapporti” nella Casa del Fascio di Trieste, progettata da Raffaello Battigelli e Ferruccio Spangaro nel 1938 e realizzata durante il secondo conflitto mondiale. Osservando le ipotesi ed i progetti originali, si ripercorre l’evoluzione del progetto urbanistico e architettonico e si può osservare come questo si collochi nell’ambito di una spregiudicata serie di demolizioni che perseguono il rinnovamento del tessuto edilizio di Cittavecchia. Le difficoltà imposte dalla guerra nell’approvvigionamento dei materiali da costruzione non impediscono l’ultimazione dell’opera nel 1942. Dalle tavole di progetto originali si possono decifrare interessanti soluzioni costruttive in cemento armato invisibili dall’esterno.


La sistemazione provvisoria dello spazio chiamato “Teatro Auditorium”, operata nel 1962 per il Teatro Stabile, esalta le qualità acustiche della sala, che rimane in uso fino agli anni Ottanta come contenitore artistico per la musica e gli spettacoli. Sulla base dell’analisi del manufatto, Andrea Gambardella presenta alcune considerazioni sulla possibilità di recuperarne la funzionalità, riconoscendo non solo il valore storico, ma anche le specifiche esigenze attuali.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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Generale
Ultimo aggiornamento: 27-04-2015 - 16:40
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