Rassegna stampa: Cinque dottorande in Architettura in carcere per ridisegnare gli spazi

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Data pubblicazione
Pubblicato il: 
18/12/2020

Il ministero ha chiesto aiuto agli atenei di Udine e Trieste: servono luoghi per i detenuti in semilibertà

Fra qualche settimana, cinque giovani architette delle università di Udine e Trieste, entreranno in carcere per studiare il possibile riutilizzo degli spazi dismessi.

Le cinque dottorande in Ingegneria civile ambientale e architettura, Linda Roveredo, Ambra Pecile, Patrizia Cannas, Martina Di Prisco e Valentina Rodani rileveranno le superfici tenendo conto delle esigenze dei detenuti. Si tratta di 1.200 metri quadrati distribuiti all’interno di un’ex caserma adiacente al penitenziario e di alcuni sottotetti mai utilizzati finora.

Dal punto di vista didattico l’iniziativa viene classificata come un workshop – “La città costretta: un progetto di trasformazione del carcere di Udine” è il suo titolo –, mentre dal punto di vista pratico vuole essere un contributo tecnico per ridare dignità a un luogo dove che da anni attende una ristrutturazione.

L'articolo completo al seguente link:

https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2020/12/10/news/cinque-dottorande-in-architettura-in-carcere-per-ridisegnare-gli-spazi-1.39645057

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 18-12-2020 - 06:33
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